Oum Kalthoum (il suo nome completo:
Oum Kalthoum Ibrahim al-Sayyid al-Baltaji) nacque nel 1904 in un piccolissimo villaggio egiziano del Delta del Nilo, da un'umile e devota famiglia di agricoltori.
Nel 1928 finalmente, raggiunse la celebrità grazie all'innovazione della radio: la sua voce straordinaria ebbe una grandissima diffusione. Le sue canzoni iniziarono ad essere trasmesse tutti i giovedì sera da un piccolo programma radiofonico, finché lei divenne, nel 1934, l'artista più trasmessa dalla Radio Nazionale Egiziana. Il successo le permise di prendere in mano le redini della sua carriera; dal 1938, infatti, Oum Kalthoum cominciò a prodursi da sola e a negoziare i suoi contratti. In questo periodo le sue canzoni erano musicate dal compositore Muhammad Al-Qasbaji e scritte da un gran poeta,
Ahmad Rami, il quale l'amò (pare non ricambiato) di un amore forte e sincero per tutta la vita . . .Alta, dalla capigliatura nera e con una forte personalità,
ai concerti affascinava gli ascoltatori con il timbro inconfondibile e inimitabile della sua voce e gettava il pubblico in un delirio di rapimento estatico. Le sue canzoni erano per lo più poemi epico-lirici che duravano tra i 30 e i 60 minuti; c'era, generalmente, un'introduzione strumentale di circa dieci minuti al cui termine faceva ingresso lei, regalmente accolta da fragorosi applausi. La sua voce impostata, sonora, melodiosa, piacevole era maestra nell'arte dell'interpretazione e sempre riusciva a coinvolgere il pubblico che, entusiasta, irrompeva, durante i numerosi concerti, in risonanti applausi e commenti di pura commozione.Oum Kalthoum, colei che poteva, con la sua straordinaria voce, spingere gli ascoltatori a ridere o portarli alle lacrime, divenne verso la fine degli anni '40 il simbolo della canzone araba e, da allora in poi, la sua vita venne identificata con la storia dell'Egitto moderno. La sua fama, seconda solo a Nasser, era tale che le notizie politiche importanti erano mandate in radiodiffusione prima dei suoi concerti. Negli anni '50 l'Egitto aveva due sole incontrastate guide: l'eroe carismatico Gamal Abdel Nasser e "la sfinge eterna", la "Stella dell'Oriente", Oum Kalthoum, signora senza figli, ma madre di tutto l'Egitto.
Nel 1954 si sposò con il dottore Hassan El- Hifnawi, mettendo fine ad una lunga serie di scacchi sentimentali.
Tra il '50 ed il '60, gli anni del suo più alto splendore artistico, fu soprannominata "Ambasciatrice dell'arte araba" e la sua importanza era tale che ovunque veniva accolta con cerimoniali degni di capi di stato.
Agli inizi degli anni '70 la sua salute, già delicata, andò peggiorando, perturbando sempre di più la sua vita professionale e spesso costringendola ad annullare dei concerti. Il 21 gennaio 1975 Oum Kalthoum fu colpita da un malore violento che la portò alla morte il 3 febbraio dello stesso anno, mentre i giornali e la radio di tutto il mondo arabo informavano gli ascoltatori minuto per minuto sulle sue condizioni di salute.
Il suo canto sublime è stato applaudito in tutte le regioni d'Egitto ed in tutto il mondo arabo.
Ha cantato per celebrare la fusione tra Siria ed Egitto, per il crollo della monarchia irachena, per la sottratta Palestina e per le donne libiche; ha cantato per gli uomini che lavoravano negli sperduti cantieri del deserto, per i contadini divenuti operai, costruttori e soldati. Ognuno poteva in quella voce sentire la propria sofferenza, il proprio passato, il proprio presente, la propria patria, ognuno poteva, in quella voce, sentire se stesso.Duecentottantacinque sono le stupende canzoni del repertorio di Oum Kalthoum che, tutt'oggi, rimane la rappresentante più ammirata e conosciuta della tradizione classica della musica araba. La sua notorietà e l'amore sincero che migliaia di persone provavano per lei, fece sì che nemmeno la morte poté diminuire la sua fama che, ben presto divenne mito.
Nel 1975, tutti furono presenti al suo funerale: stelle del cinema, poeti, ambasciatori, ministri. Più di tre milioni di ammiratori che, in lacrime, volevano dare a Oum Kalthoum l'ultimo arrivederci. In realtà il funerale non fu l'ultimo saluto.
Il 28 dicembre 2001 al Cairo è stato inaugurato un museo dedicato alla musica e alla vita di questa grande cantante.Lo stile di scrittura mi ricorda i racconti de "Le Mille e una notte", uno stile così... barocco... no?! mi piace!
Ecco, nelle mie navigazioni ho trovato anche qualcosa di più interessante e più concreto di tutto questo... qualche appassionato ha raccolto i video delle esibizioni di questa eccezionale cantante in un myspace a lei dedicato. Qui
http://www.myspace.com/umkalthoum si possono vedere e ascoltare le sue performance canore.
Nota di colore. Se avete letto non vi sarà sfuggito che il poeta che scriveva le canzoni per lei, era anche innamorato di lei, ecco, c'è un libro che parla di questo amore:
Ti ho amata per la tua voce di Sèlim Nassib. Non ho letto il libro, ma ne ho sentito molto parlare. Quando lo leggerò vi dirò...
Per il momento... mi basta questo, ho cercato e trovato info interessanti e utili alla mia autostima. Mi basta, e spero che domani sia una giornata migliore. Il martedì nero di Fra :)