fonte |
Quale migliore occasione per tornare a scrivere?
Celebrare il 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne, mi sembra un buon modo per esprimere il mio pensiero in un luogo, il mio blog, dove posso sentirmi libera di esprimere opinioni dilungandomi oltre i 140 caratteri e senza dover per forza condividere immagini ad alto impatto emotivo.
Oggi mi va di scrivere. Mi va di scrivere sulla violenza che le donne subiscono, che noi donne subiamo ogni giorno semplicemente per appartenere al genere femminile. Non parlerò di dati e di statistiche, per quello lascio la parola a chi ha fatto ricerche più approfondite di me, vi suggerisco l'articolo pubblicato questa mattina sul sito Ansa. Qui da me troverete solo una lista di motivi per cui possiamo ritenerci un genere da compatire, da trattare come invalido per colpa del caso.
Perché dobbiamo celebrare il 25 novembre? Perché dobbiamo ricordare ogni giorno che le donne non si picchiano? Ogni giorno nel mondo le donne sono vittime di ogni genere di sopruso, violenza e umiliazione, a leggerlo per l'ennesima volta mi va anche a noia, è diventata una frase retorica. Noi donne in occidente se non veniamo pestate di botte dai nostri compagni, mariti o padri e se non veniamo squagliate con l'acido perché troppo belle, subiamo piccole umiliazioni che ci fanno pensare di essere fortunate in confronto alle bambine che vengono sottoposte all'infibulazione.
Ma poi, almeno io, quando sento che "non vorrei farti scegliere tra il lavoro e la maternità" o "devo necessariamente parlare con i responsabili, perché non mi avevi detto di avere un figlio", allora penso, perché non mi date la pensione di invalidità, così me ne sto a casa non disturbo voi uomini e voi donne vestite da uomini, tanto presi a gestire il mondo che metto al mondo io e con questa scusa mi chiudo anche le tube così questo vostro bel mondo finisce con voi?
E invece no, con la resistenza che ci contraddistingue noi continuiamo, facciamo spallucce al commento fuori luogo e procediamo a testa bassa, ma perfettamente pettinata.
Allora che dobbiamo fare? Non lo so, la risposta non ce l'ho. Posso soltanto fare un elenco di tutte le volte in cui guardo il mondo con i miei occhi di donna e mi sento inferiore di genere, in cui per colpa di essere donna mi sento privata di un diritto:
- appena laureata ai colloqui di lavoro mi chiedevano se ero fidanzata e se volevo figli;
- con la gravidanza ho perso il lavoro;
- dopo aver avuto mio figlio mi hanno detto di essere poco produttiva e disattenta;
- ai colloqui di lavoro, oggi, mi chiedono se ho un figlio e se ho i nonni che abitano vicino;
- se mi vesto in modo sensuale e parlo con un uomo lui mi guarda le tette e non gli occhi;
- se guido la macchina e un uomo è al volante con la sua berlina, monovolume o carretta, lui si sentirà in diritto di sorpassarmi e fare anche lo sborone;
- se entro in ferramenta i commessi mi trattano da cretina;
- se vado a portare la macchina dal meccanico, chiedono il numero di telefono di mio marito;
- se salgo in metro mi palpano il sedere o mi toccano le tette;
- se esco di casa dopo le 23 devo preoccuparmi di coprirmi bene, per non "istigare" nessuno;
- se torno a casa troppo tardi la sera, è meglio se parcheggio molto vicino a casa e non cammino in strade buie;
- se cammino sul marciapiede buio e ci siamo io e un uomo, sicuramente avrò paura;
- se ho un lavoro di alto livello, il mio stipendio sarà sicuramente più basso dello stipendio del mio collega maschio;
- se lascio il mio compagno e mi metto con un altro, sono una troia;
- se voglio abortire sono un'assassina;
- se mi hanno violentato ho provocato;
- se sono bella, sono stupida;
- se sono brutta, sono inutile;
- se sono colta, solo pallosa;
- se non mi depilo sono un fenomeno da baraccone;
- se mi curo e mi faccio bella, sono una cretina e anche un po' zoccola;
- se lavoro, me ne frego dei miei figli;
- se non lavoro, non faccio niente tutto il giorno;
- se faccio un elenco delle cose che mi umiliano come donna, sono una rompipalle, pseudo-femminista, piagnona e pure lesbica.
Detto ciò, celebriamoci oggi e festeggiamoci l'8 marzo. Tanto, ce la cantiamo e ce la suoniamo da sole.
:-)