lunedì 5 maggio 2008

Film e Tango

Un weekend bellissimo quello che mi lascio alle spalle. Caricate le batterie al massimo grazie a un giorno in più di vacanza, e al sole che non ci ha fatto brutti scherzi!
Non pianificando nulla abbiamo trascorso tre giorni all'insegna del cinema e del tango (quest'ultimo forse era un tantino pianificato!!).
Venerdì abbiamo inaugurato il fine settimana con il cinema: Il treno per il Darjeeling.

"Un viaggio in un'India colorata e pittoresca, autentica (drammatica perfino) e surreale al tempo stesso, si trasforma nell'ennesimo confronto familiare all'interno del cinema di Wes Anderson: tre fratelli immaturi, aristocratici e dispettosi (un po' come i capricciosi fratelli Tenenbaum) si ritrovano a distanza di tempo a fare i conti col presente, cercando di guardarsi dentro e provando a confrontarsi con la figura genitoriale". Sì, questo pezzettino di recensione racchiude bene il film. Io l'ho trovato divertente, con dei dialoghi eccezionali. Gli attori tutti molto bravi nelle loro facce da scemi! Già il film I Tenenbaum mi aveva lasciata divertita, non ho altra sensazione da questo filone di film totalmente surreale diretti da Wes Anderson.

Sabato pomeriggio invece ci siamo imbattuti nell'inizio di un film bellissimo, di cui ricordavo una sola scena e che mi sono rivista con grandissimo piacere. Edward mani di forbice. Sarà che adoro Tim Burton, sarà che ho un debole per Johnny Depp, sarà che Winona Ryder è una delle mie attrici preferite... mi sono inchiodata davanti alla tv e me lo sono rivisto tutto.

Un film bellissimo, romantico, triste.




Ieri pomeriggio poi, siamo caduti ancora una volta nel cinema, un classico, con una Marilyn Monroe eccezionale, di una sensualità unica. A qualcuno piace caldo.



"Testimoni involontari del massacro di San Valentino a Chicago, per opera di Al Capone & Co., due suonatori d'orchestra scappano, travestiti da donna, e si aggregano a un'orchestra femminile di jazz diretta a Miami. 6 nomine e solo un Oscar per i costumi (Orry-Kelly). Diede origine al musical Sugar. È ormai una pietra miliare della commedia americana. Una farsa strepitosa con molto punch, ritmo infallibile, odor di sesso e di morte e una M.M. deliziosa in quella che è, forse, la sua miglior interpretazione in assoluto. Ricorrente nel cinema di Wilder, il travestitismo diventa qui l'asse portante dell'azione, contribuendo al suo lavoro di ribaltamento degli stereotipi sessuali e dimostrando che, contro il noto proverbio, l'abito fa il monaco. Il film si chiude con una battuta divenuta proverbiale: “Nobody is perfect”."

Che dire!?
Tra un film e l'altro abbiamo farcito il week end di tango e megagelato... non male no?!

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