mercoledì 23 dicembre 2009

E Natale è arrivato anche quest'anno

Auguri!

fraxmas
Grafica con effetti glitter

venerdì 18 dicembre 2009

Lo stupore della notte spalancata sul mare



Lo stupore della notte

spalancata sul mar
ci sorprese che eravamo sconosciuti
io e te.
Poi nel buio le tue mani
d'improvviso sulle mie,
è cresciuto troppo in fretta
questo nostro amor.

Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamerei.

Se io rivedendoti
fossi certa che non soffri
ti rivedrei.

Se guardandoti negli occhi
sapessi dirti basta
ti guarderei.

Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finito.

Se telefonando
io volessi dirti addio
ti chiamerei.

Se io rivedendoti
fossi certa che non soffri
ti rivedrei.
Se guardandoti negli occhi
sapessi dirti basta
ti guarderei.

Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finitooooooooooooooo!!!

mercoledì 9 dicembre 2009

Marilyn negli scatti di Bert Stern

E' bello scoprire da un banale discorso tra colleghi che il fotografo che ha immortalato per ultimo Marilyn Monroe prima della sua morte si chiama Bert Stern.
Bert Stern iniziò giovanissimo nella pubblicità ma, come accadde ad altri fotografi, fu Vogue a lanciarlo ai vertici della carriera, nei primi anni Sessanta.
Tre incontri con Marilyn Monroe per la rivista Vogue a fine giugno 1962, sei settimane prima della sua morte, hanno prodotto immagini di straordinaria bellezza e una Marilyn unica.
Bhè, tutto è nato da "A colazione da Tiffany", si parlava del film, poi dell'attrice Audrey Hepburn, del tipo di bellezza, del concetto di eleganza. E poi il confronto con Marilyn, chi è più elegante, chi più burrosa... opinioni discordanti...


Da qui il ricordo lontano di scatti macchiati di rosso, Google in aiuto ed ecco apparire questo nome Bert Stern.

Io, da amante della fotografia raccolgo l'in-put, mi metto alla ricerca di info e non perdo l'occasione per pubblicare qualche suo scatto di Marilyn, per ricollegarmi a quel discorso di partenza.


Già, perchè Marilyn, percepita come sogno erotico, mito, come una gonna di chiffon che vola a coprire labbra carnose dipinte di rosso, in questi scatti di Bert Stern è solo una donna bellissima e piena di fragilità.

Immagini uniche, arricchite secondo me, da quel pennarello rosso che semanticamente preannuncia la morte, ma in realtà eliminava solo gli scatti di troppo.



Qui alcuni scatti, tra i quali ho preso quelli pubblicati, e Qui un post interessante altri scatti meravigliosi.

La ricerca non finisce... ormai la curiosità mi fa volare e come sempre le coincidenze rendono tutto più divertente! Altri due scatti di Bert Stern presi da Qui che immortalano Marilyn e Audrey

giovedì 3 dicembre 2009

Capricci


Stamattina ho visto la disperazione nel volto di una bambina e l'imbarazzo nel volto di una mamma.
Tutte le mattine usciamo di casa e mentre Davi slega lo scooter io mi guardo attorno: brina sui sedili degli scooter e sulle macchine, aria fresca, qualche nuvola, turisti che escono dall'Hotel pronti ad affrontare una giornata di cammino nelle strade di Roma, bimbetti imbacuccati tenuti per mano dalle mamme o dai papà che gli portano lo zaino. Uno su tutti, il più piccolo, lo vedo sempre andare contro corrente con la mamma e il suo cappellino da gnomo. Sicuramente lo incrociamo al ritorno, avranno accompagnato il fratello o la sorella a scuola. Lui con la sua faccina serena cammina con difficoltà al passo della madre, ma quando incrocia il mio sguardo alza le guance per sfoderare un bel sorriso a pochi denti.

Stamattina, tra tutti i bimbetti cartellati che abbiamo incrociato, una mi ha distolto dalla mia routine visiva. Una bimba scoppia in lacrime e prega la mamma di non portarla a scuola. Grida, pianti, strattoni. La mamma imbarazzatissima affronta gli sguardi atterriti degli altri genitori e lo stupore curioso degli altri bambini e... tenta di darsi un tono. Prova con le cattive, uno strattone un grido... non funziona. Tre passi e la disperazione della bimba aumentano, una fessura tra due macchine, quanto basta per infiltrarsi e sfuggire alla madre... niente, non funziona. Prova con le buone, finalmente, improvvisando un ragionamento affrettato (poveraccia, sicusamente era in ritardo... autobus, ufficio, una catena di montaggio che non prevede i capricci purtroppo)...

E poi, bho! poi Davi mi aspettava e sono dovuta salire sullo scoter e correre a lavoro.
Pensavo, per quella bimbetta oggi sarà stata una giornata interminabile... e poi, tutte le domande, i perchè. Perchè una bambina dovrebbe essere così angosciata di andare a scuola? e soprattutto perchè noi non possiamo più farli quei bei capricci? Puntare i piedi, arricciare tutta la faccia e gridare a squarciagola in mezzo alla strada?

Quando ero piccola andavo da mia madre e le dicevo "mamma, posso gridare?", lei giustamente mi rispondeva "certo!" e io giù che gridavo per tutta casa. Oggi penso, ma perchè chiedevo il permesso? Mha! i bambini sono un mistero!

Adesso, che aspetto qualcosa di nuovo per me, a volte penso che sarebbe così consolante sbattere i piedi a terra, piangere un pò e avere vicino qualcuno che sistema tutto... o che comunque si fa carico di tutti i tuoi pensieri!

Volevo fare un pò di capricci! :-) Fatti.

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