Ho già parlato di Preci?
Non me lo ricordo, comunque erano almeno sei mesi che non tornavo su.
Lo scorso anno per cause di forza maggiore Pasqua è stata festeggiata a Genova, mi è piaciuto molto, ma non era casa.
Anche se non sono nata a Preci e vado raramente, ogni volta che tocco terra umbra mi sento a casa, mi rapisce un senso di serenità.
La sera di venerdì, appena poggiata la borsa a terra, come mio solito, sono andata in camera di mia nonna, ho aperto i cassetti e ho affondato il naso nei suoi vestiti. Sapevo che mia mamma l'avrebbe fatto. Ha riportato tutto a casa, nel comò di nonna, e ha lasciato tutto come stava. Così il suo profumo di borotalco e saponetta è ancora lì nei cassetti a ricordarmi che lei c'è.
Lo scorso anno per cause di forza maggiore Pasqua è stata festeggiata a Genova, mi è piaciuto molto, ma non era casa.
Anche se non sono nata a Preci e vado raramente, ogni volta che tocco terra umbra mi sento a casa, mi rapisce un senso di serenità.
La sera di venerdì, appena poggiata la borsa a terra, come mio solito, sono andata in camera di mia nonna, ho aperto i cassetti e ho affondato il naso nei suoi vestiti. Sapevo che mia mamma l'avrebbe fatto. Ha riportato tutto a casa, nel comò di nonna, e ha lasciato tutto come stava. Così il suo profumo di borotalco e saponetta è ancora lì nei cassetti a ricordarmi che lei c'è.
Per me andare a Preci è tornare a casa. Già in macchina, arrivo all'incrocio e spengo lo stereo, tiro giù il finestrino e respiro.
La mia casa, la mia famiglia, il mio amore e la mia vita sono a Roma, ma quando sono lì c'è qualcosa di diverso. Mi vedo piccola a giocare alla dea del vento (poca ironia... io ci credevo davvero!), a raccogliere e far volare i soffioni e a rincorrere e acchiappare le galline di nonna... che immancabilmente mi lasciavano un bel regalo sulla maglietta.
Le api, l'albero di mele, le more e gli asparagi lungo la strada... le pecore e i cuccioli di cane allo stato brado... sembra tutto così poetico, ma è solo la selezione accurata dei ricordi.
Guardo Preci e vedo mia nonna, che sembra essere ancora lì... a Norcia sì... ma lì vicina come sempre.
Mia madre compra i fiori e zappetta il giardino, mio papà che legge il giornale, David che fa le foto, i miei nipoti giocano alla Madonna, i miei amici alla panchina o a Norcia o a Visso.
La casa, il giardino i fiori e Doroty che gioca. Dalla finestra della mia stanza il paese in alto... con il campanile che troneggia e che ricorda i quarti di ogni ora... bellissimo.
2 commenti:
Lo....ti capisco...lo stesso amore viscerale lo provo per il mio paesino. In questi giorni più che mai visto che è in Abruzzo e la mia preoccupazione è forte come la nostalgia che sento..
Cipo
...ohi, mi hai fatto commuovere... e mi hai fatto "ricordare" la bellezza della terra in cui vivo e in cui sono nata, l'Umbria... a volte la dimentico, pur avendola sotto gli occhi sempre... un abbraccio e, vista l'ora (stanotte sono insonne), buonanotte!
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